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Semen Mohylevyč

Semen Mohylevyč



Semen Judkovyč Mohylevyč (ucraino: Семен Ю́дкович Могиле́вич), anche noto come Don SemyonThe Brainy Don (per denotare il suo acume per gli affari) e "Million Dollar Don" dai media (Kiev, 30 giugno 1946) è uncriminale ucraino.
Ritenuto essere dalle agenzie di sicurezza americane ed europee il "capo dei capi" di gran parte delle estensioni della mafia russa nel mondo, nonché "il più pericoloso mafioso a livello internazionale". Si sospetta che abbia dei forti legami con la Gazprom, la compagnia energetica russa, oltre a controllare la compagnia RosUkrEnergo, responsabile del trasporto di gas naturale dal Turkmenistan ai paesi dell'Est europeo e attivamente coinvolta in alcune dispute circa il controllo del prezzo di vendita del materiale tra Russia e Ucraina.
Il 22 ottobre 2009 fu inserito dalla FBI nella lista dei dieci criminali più ricercati, con una taglia di oltre 100,000$ sulla testa per falsificazione, riciclaggio di denaro e frode multimilionaria attraverso una compagnia pubblica con sedi in Newtown, nella Contea di Bucks, Pennsylvania, tra il 1993 e il 1998. È stato bandito in quattro Stati, e, riconoscibile per il visto butterato e gli occhi verdi si suppone si trovi in Mosca (Russia), e per omicidio su commissione per mezzo sia di armi da fuoco che di auto-bombe. È inoltre noto che ha strette alleanze con Yury Luzhkov, l'ex sindaco di Mosca, Dmytro Firtash e Leonid Derkach, ex capo dei Servizi di Sicurezza Ucraini, e pare che Oleksandr Turchynov, ex Primo Ministro Ucraino, abbia distrutto dei documenti a proposito di Mohylevyč.

Biografia 

Mohylevyč nacque nella periferia di Kiev.
Nel 1968, a 22 anni, ottenne una laurea in economia alla Università di Lviv (Leopoli); negli anni Settanta entrò a far parte del gruppo criminale della Fratellanza Bratva, Solntsevskaya Bratva (Солнцевская братва), al quale è tuttora legato, dove venne coinvolto in furti e frodi per oltre sette anni.
Durante gli anni Ottanta centinaia di migliaia di Ebrei Ucraini ed Ebrei Russi immigrarono in Israele senza preavviso e senza la possibilità di trasferire velocemente i loro beni. Mohylevyč si propose di venderne per loro conto le proprietà, che fossero mobili, pezzi d'arte o pietre preziose, promettendo di restituirne il valore in denaro ai proprietari. I soldi finirono invece utilizzati in mercato nero e attività criminali. Nel 1990, già milionario, Mohylevyč si trasferì in Israele, insieme a diversi luogotenenti. Qui investì in una vasta gamma di attività legali, pur continuando ad operare a livello mondiale nei mercati di prostituzione e contrabbando di droga e armi, attraverso una complessa rete di società offshore; tra le altre fondò una compagnia di import-export di petrolio, la Arbat International.
Nel 1991 sposò la sua fidanzata ungherese, Katalin Papp, da cui ebbe tre figli dopo essersi trasferito in Ungheria e aver ottenuto il passaporto ungherese; a questo punto possedeva quattro cittadinanze: russa, ucraina, israeliana ed ungherese. Viveva in una villa fortificata fuori Budapest, continuando ad investire in una vasta gamma d'imprese, e comprò anche una fabbrica di armamenti locale, la "Army Co-Op", che produceva armi anti-aereo.
Nel 1994 il gruppo di Mohylevyč ottenne il controllo della Inkombank, una delle più grandi banche private russe, per mezzo di un accordo con il presidente della banca Vladimir Vinogradov, acquisendo così un accesso diretto al sistema del mondo finanziario. La banca crollò nel 1998 sospettata di riciclaggio di denaro sporco.
Nel maggio del 1995 la polizia di Praga irruppe nel ristorante "U Holubů", di proprietà di Mohylevyč, dove si stava celebrando una festa di compleanno di uno dei vice mafiosi, Soltsnevo. Duecento partecipanti (incluse dozzine di prostitute) vennero arrestati e trenta furono espulsi dal Paese. La polizia aveva ricevuto una soffiata dalla quale si desumeva che i Solntsevo intendevano uccidere Mohylevyč alla festa; ma lui non era venuto, si pensa a causa di un avvertimento di un esponente della polizia colluso con la mafia russa. Ben presto il Ministro dell'Interno ceco impose a Mohylevyč un divieto di ingresso decennale, il Governo ungherese lo dichiarò "persona non grata" e gli Inglesi gli impedirono l'ingresso nel Regno Unito, definendolo "uno degli uomini più pericolosi del mondo".
Sia Mohylevyč che il suo socio Sergei Mikhailov, capo dei Solntsevo, smisero di lavorare in Occidente alla fine degli anni Novanta, nonostante Mohylevyč avesse ancora il suo passaporto israeliano. Tra il 1997 e il 1998 dei giornalisti canadesi denunciarono la presenza di Mohylevyč, Mikhailov e altri mafiosi dietro una compagnia pubblica, la YBM Magnex International Incorporated, che aveva sottratto agli investitori più di 150 milioni di dollari. Così il 13 maggio 1998 dozzine di agenti di agenzie governative provenienti da diverse parti del mondo irruppero nella sede della società, in Newtown (Pennsylvania). Le azioni della YBM, fino ad allora valutate per un miliardo di dollari, divennero prive di valore nottetempo.
Fino al 1998 la Inkobank e la Banca Menatep avevano collaborato in un sistema di riciclaggio di denaro per un valore di 10 miliardi di dollari attraverso la banca di New York.
Mohylevyč era anche sospettato di aver partecipato ad una frode su vasta scala, dove combustibile non tassato veniva venduto per benzina, altamente tassata. Si stima che siano fino ad un terzo dei combustibili venduti quelli passati per questo meccanismo, con come risultato una massiccia perdita fiscale per i Paesi dell'Europa centrale: Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Polonia. Nell'ottobre 2002 l'FBI aggiunse il nome di Mohylevyč alla lista dei più ricercati per la sua partecipazione al sistema di frode nascosto dietro l'YBM: questa si presentava come un'occasione per l'agenzia, siccome non era mai riuscita ad attribuirgli accuse di traffico di armi o prostituzione. Prese il titolo di mafioso russo più potente in vita In un'intervista del 2006 quello che durante l'amministrazione Clinton era stato il Coordinatore Nazionale nella lotta alla criminalità organizzata, Jon Winer, dichiarò: "Posso dirvi che Semion Mogilevich è un criminale pericoloso e ben organizzato come non ne avevo mai incontrati, e sono sicuro che sia colpevole di omicidi su commissione."
Il criminale venne arrestato soltanto il 24 gennaio 2008 per sospettata evasione fiscale ma venne rilasciato poco più di un anno dopo, il 24 luglio 2009, perché secondo l’allora Ministro dell’Interno russo Dudukina "le accuse pendenti non erano così gravi".
Nonostante i mandati emessi contro di lui secondo l'FBI la sua prima residenza è ancora Mosca.

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