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Stato-mafia: Corte "decima" parti civili, tra i no S. Borsellino


Stato-mafia: Corte "decima" parti civili, tra i no S. Borsellino


Palermo, 31 mag. - La Corte d'Assise di Palermo ha "decimato" del parti civili nel processo per la trattativa Stato-mafia, applicando con estremo rigore le norme per la costituzione della parti offese. Dopo un'ora e mezzo circa in camera di consiglio nell'aula bunker di Pagliarelli a Palermo, la Corte presieduta da Alfredo Montalto ha respinto le istanze presentate dal movimento Agende rosse, dal suo presidente Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D'Amelio, dai famigliari dell'eurodeputato della Dc Salvo Lima, dai Comuni di Palermo, Firenze, Capaci, Campofelice di Roccella, dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana. No dei giudici anche all'ingresso nel processo dell'Associazione nazionale vittime di mafia, dell'associazione Cittadinanza per la magistratura, del sindacato Ccoordinamento forze di polizia (Coisp), di Rifondazione comunista, dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia, dell'associazione Libere terre, dall'associazione dei vigili del fuoco "Carlo lacatena", dell'associazione Giuristi democratici, dall'associazione Addiopizzo, dell'associazione antiracket di Marsala (Trapani), dell'associazione "Rita Atria", di Riferimenti-coordinamenti nazionali antimafia.

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