Il sindaco (1996)
Il sindaco è un film del 1996 di Ugo Fabrizio Giordani.
Trama
Tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Il sindaco del rione Sanità, è la storia di Antonio Barracano, padrino mafioso di una non identificata città americana. Egli vive in una grande villa con la moglie Armida e la figlia Geraldina, ed è onorato e rispettato dalla numerosa colonia italiana locale.
Ha inoltre in casa, da trentacinque anni, il suo medico personale, Fabio Della Ragione, che lo assiste e gli fa da factotum, e che è in procinto di ritornare in Italia per dedicarsi ad un'onesta carriera negli ultimi anni di vita.
Un giorno però, dopo che il "Sindaco" ha risolto una controversia legata ad un debito tra due piccoli delinquenti locali, si presenta in casa Rafiluccio Santaniello accompagnato da Rituccia, sua compagna in avanzata gravidanza. Rafiluccio rivela a Don Antonio che è sul punto di uccidere suo padre, ricco fornaio con giovane convivente a carico, poiché è stato da questi diseredato e cacciato di casa per motivi futili, ma soprattutto a causa di Rituccia, di cui il padre non tollerava le umili origini.
Barracano, colpito dalle parole del giovane nonché dalla sua dignità, convoca in casa il ricco fornaio, il signor Arturo, per ascoltare la storia raccontata da lui.
Siccome l'uomo sembra restio a parlarne, don Antonio gli racconta di come lui stesso, quando era guardiano di pecore molti anni prima, era stato costretto ad uccidere un pecoraio rivale a causa di una rissa, e a causa di ciò era fuggito in America dove aveva costruito il suo "regno"; in base a quell'esperienza, aveva compreso che l'unico modo per lavarsi le mani da una carriera così brutale è quella di amare i figli con ardore immenso. Ma il rifiuto del fornaio a perdonare il figlio persiste; anzi, l'uomo manca gravemente di rispetto a don Antonio che, dominandosi, si limita a mandarlo via.
Dopo aver esaminato la situazione e aver parlato con Rafiluccio, don Antonio, accompagnato da Fabio, si reca al negozio di Santaniello per fargli l'ultima proposta di riconciliazione. Ma l'uomo non demorde anzi, approfittando che sono soli, accoltella don Antonio ad un fianco.
Il "Sindaco", presentendo la fine e riuscendo a dominare il dolore, dà una festa in casa ufficialmente per salutare Fabio che parte, in realtà per sistemare definitivamente la questione: convocati i due Santaniello, obbliga Arturo a firmare un grosso assegno in favore del figlio, per poi morire davanti a tutti. Scosso da quanto accaduto, Fabio deciderà di rimanere e di lottare fino all'ultimo per cambiare il mondo in meglio, sogno mai raggiunto da don Antonio.
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