Mafia: Mori, Alfano e Lumia con visita a Provenzano superati limiti potesta' ispettiva
Palermo, giu.- (Adnkronos) - "Nell?estate scorsa, gli onorevoli Sonia Alfano e Giuseppe Lumia, hanno intrapreso una serie di colloqui all?interno delle carceri italiane con alcuni importanti detenuti mafiosi. Si e' appreso dalle cronache che gli argomenti trattati in quegli incontri avrebbero ecceduto i limiti della potesta' ispettiva dei parlamentari, concernente in modo esclusivo le condizioni dei detenuti, per estendersi all?espresso invito a collaborare con la giustizia, alla stregua di un vero e proprio colloquio investigativo, che la legge attribuisce solo alla polizia giudiziaria ed ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia". Cosi' il generale Mario Mori proseguendo le sue dihciarazioni spontanee, attacca l'eurodeputato Sonia Alfano e il senatore Giuseppe Lumia che l'anno scorso andarono a trovare, tra gli altri boss, anche Bernardo Provenzano in carcere. "Il periodico Panorama e successivamente il Corriere della Sera, unitamente ad altre pubblicazioni, hanno riferito sulla vicenda. In particolare, il settimanale ha segnalato che e' stata aperta un?inchiesta da parte del Ministero della Giustizia allo scopo di accertare i fatti ed anche i motivi della presenza, insieme ai parlamentari, dell?avvocato Fabio Repici, legale di alcuni collaboratori di giustizia e del colonnello Michele Riccio, ma, nello specifico, non interessato alla difesa dei detenuti contattati e, per quanto riportato, non qualificatosi attraverso il documento professionale - denuncia Mori - Gli onorevoli Alfano e Lumia, unitamente all?avvocato Repici e ad alcuni altri osservatori dei fatti di mafia, da tempo, come ho gia' accennato, svolgono un?intensa opera, concernente il complesso delle vicende relative a Cosa nostra, sostenendo una ben precisa tesi". "Nel caso piu' clamoroso, quello relativo a Bernardo Provenzano, addirittura i tentativi sarebbero stati due, inframmezzati da un?iniziativa di magistrati della Procura della Repubblica di Palermo, i procuratori aggiunti Antonio Ingroia ed Ignazio De Francisci, che hanno sentito, senza la presenza dell?avvocato di fiducia, il capo mafia, ad una settimana dal primo contatto realizzato dai parlamentari - dice ancora Mori - cosi' da fornire l?impressione che fossero stati costoro a sollecitare l?iniziativa segnalando accenni di possibili aperture da parte del detenuto. A riguardo dell?iniziativa dei magistrati della Procura di Palermo, segnalo due lettere del difensore del Provenzano, avvocato Rosalba Di Gregorio che, sulla scorta della notizia acquisita attraverso diretti contatti con giornalisti de ? Il Fatto Quotidiano?, lamenta con De Francisci prima, e con il procuratore capo Francesco Messineo dopo, di non avere avuto nessuna comunicazione in merito e richiede il rilascio di una copia dell?atto istruttorio".
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