Mafia: via D'Amelio, perito conferma Spatuzza su freni autobomba
(AGI) - Caltanissetta, 27 giu. - Udienza lampo a Caltanissetta nell'ambito del processo "Borsellino quater" ripreso dopo che la trasferta della Corte d'Assise a Roma per senitire Gaspare Spatuzza e altri collaboratori di giustizia. Oggi e' stato rapidamente ascoltato Claudio Canavese, consulente tecnico incaricato dalla Procura di analizzare alcuni reperti della Fiat 126 utilizzata come autobomba per la strage di via D'Amelio. Il perito ha descrito dettagliatamente il sistema frenante dell'utilitaria nel quale ha rilevato una modifica: sul lato destro il cilindretto non era quello originale. Dopo tale modifica, secondo Canavese, la vettura percorse solo pochi chilometri. Cio' conferma la versione di Spatuzza, che era stato incaricato di mettere in perfetta efficienza la 126 da usare come autobomba e che ne fece riparare i freni. La Procura ha identificato il meccanico palermitano Maurizio Costa, 57 anni, come autore della riparazione e aveva percio' chiesto nei confronti nel 2012 un ordine di custodia, che il Gip non ha ritenuto di emettere. Oggi era prevista anche la testimonianza di Vincenzo Pipino, il cosiddetto "ladro gentiluomo" mandato da Arnaldo La Barbera in carcere a Venezia, nella stessa cella, imbottita di microspie, dove il 2 ottobre del 1992 venne trasferito anche Vincenzo Scarantino. Pipino, con una lettera inviata alla Procura, ha fatto sapere di essere impossibilitato a raggiungere Caltanissetta, sia per questioni economiche, in quanto pensionato, sia per problemi di salute. (AGI) .
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