I due mafiosi (1964)
I due mafiosi è un film del 1964, diretto da Giorgio Simonelli.
È la parodia del film Mafioso con Alberto Sordi e Carmelo Oliviero (che interpreta un picciotto proprio come in questo film).
Trama
Sicilia, 1964. Ciccio Spampinato e Franco Fisichella, due contadinotti un po' lenti di comprendonio, camminano per le stradine della campagna sicula dove a un tratto sentono due spari di lupara. Lì incontrano don Calogero Sparatore, capomafia locale che affida loro una missione, vale a dire portare una valigetta piena d'oro ai picciotti di Parigi. La valigia è carica di tritolo: infatti, l'intenzione è quella di dare una lezione ai francesi per la loro disobbedienza, dato che vogliono creare una cellula indipendente (ma sempre con l'aiuto dell'oro dei mammasantissima siculi). Così la sera stessa ricevono l'ordine di partire per Parigi e cercare un certo don Totò "Facciatagliata".
Nell'aereo incontrano l'illusionista Misha che scambia la sua valigia con la loro. Arrivati all'Hotel Des Étoiles, trovano Facciatagliata morto accoltellato. Rimasti senza ordini, Ciccio e Franco chiamano in Sicilia per sapere come comportarsi. Don Calogero dà loro l'incarico di incontrare un antiquario, don Alfonso Girgenti. Si fisserà un appuntamento per le 18 a rue des Escargots 83, due giorni dopo.
Prima dell'appuntamento Franco, curioso, apre la valigia ma con grande sorpresa trova i giochi del mago. Così la stessa sera si mettono in cerca della loro valigia, indispensabile per l'appuntamento. Girano tutti i locali serali della città e da lì iniziano i guai. Incontrano due interessanti ragazze, Jacqueline e Clementine, senza sapere che in realtà si tratta due poliziotte in borghese che cercano di proteggerli fingendosi interessate a loro. Così il giorno dopo si ritrovano presso la polizia francese e fanno rapporto al commissario Dupont che li tiene sotto controllo. Ciò che non sanno è che nello stesso tempo anche i picciotti francesi stanno facendo lo stesso con l'aiuto di don Fifì "il marocchino".
Il giorno successivo è quello dell'appuntamento con don Alfonso, che però trovano morto accoltellato. Comunque il picciotto, prima di morire, ha lasciato loro un messaggio per avvisarli che l'appuntamento è rimandato a venerdì, al porto di Saint-Tropez. Dopo mille peripezie (rintracciano tra l'altro il mago con la loro valigia) si trovano nuovamente nei guai: infatti, don Fifì ruba loro la valigia; per fortuna il mago, che si trova con loro, lo colpisce. Infine i mafiosi francesi prendono la valigia e scappano sul panfilo: a questo punto la bomba finalmente scoppia, e al momento giusto.
Don Fifì si sdebita coi tre tenendoli con sé nel suo locale, e così Franco e Ciccio decidono di rimanere per sempre in Francia. Franco conclude tutto con una sonora pernacchia alla faccia di don Calogero, il quale mentre gioca a carte dice a un amico:
« Compari, qualcuno mi nomina, mi fischiano le orecchie! » |
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