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Stato-mafia. Scomparsi i documenti top secret sulla trattativa

Stato-mafia. Scomparsi i documenti top secret sulla trattativa

A seguito del raid avvenuto giovedì scorso nella dimora del giudice Tartaglia, è sparita una pen driver nella quale il pm custodiva importanti verbali top secret sulla trattativa Stato-mafia.
Stato-mafia. Scomparsi i documenti top secret sulla trattativa
-Redazione- -1 luglio 2013- E' unapen driver. Ed è sparita.
A seguito del raid avvenuto in casa del pm Tartaglia, giovedì scorso, pareva che non mancasse nulla. Che si fosse trattato "soltanto" di un atto intimidatorio, il cui intento era quello di minacciare e frenare il sostituto procuratore impegnato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Si immaginava che gli ignoti si fossero recati nella dimora del giudice, mentre lui si trovava nell'aula bunker dell'Ucciardone per un'udienza, al fine rubare qualcosa, ma dall'inventario non erano emerse mancanze di alcun tipo.

Avevano frugato, gli estranei. Spostato oggetti dalla loro sede originale, setacciato cassetti e armadi; incuranti degli oggetti di valore, si erano concentrati alla ricerca di altro e, qualcosa, è stato trovato. Su quella chiavetta usb che ora è sparita, vi è una serie di documenti top secret, che riguardano la nuova indagine sulla trattativa. Sono, per lo più, verbali ancora non depositati, che gettano nuova luce sui dialoghi intercorsi tra le Istituzioni e Cosa Nostra. Che tacciano, forse, nuovi colpevoli e nuovi complici e, per questo, pericolosissimi per la criminalità organizzata e per lo Stato.
Ora la Procura di Caltanissetta ha aperto un'inchiesta al riguardo. Essa è stata collegata a quella riguardante le telefonate mute che Tartaglia ricevette tra il novembre e il dicembre del 2012. In quel caso, come successivamente accertato, le chiamate erano effettuate da schede telefoniche internazionali. 
Questa volta, però, le cose sembrano ancora più difficili. Nonostante le ricerche per ritrovare la pen drive non si fermino e nuovi dettagli concernenti il raid emergano, i visitatori che sono riusciti a penetrare nell'appartamento di Tartaglia sono considerati professionisti: i segni d'effrazione sulla serratura della porta sono quasi invisibili. Inoltre, avrebbero aperto la cassetta dell'Enel, per controllare che non vi fossero allarmi pronti a scattare. La loro abilità è un ostacolo per le indagini.

Frattanto, oggi Tartaglia tornerà in aula per la ripresa del processo. Qui leggerà, assieme ai suoi colleghi, le repliche alle eccezioni sollevate dalle difese riguardo la competenza, che lui stesso ha contribuito a scrivere negli ultimi giorni: nonostante le minacce e le intimidazioni, la ricerca della verità non rallenta.

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